Nel cuore della città, in un umile e gioioso atto di fede, i nostri padri hanno innalzato la Cattedrale. Le sue dimensioni sono segno della vocazione della Chiesa, chiamata ad accogliere tutti, senza distinzioni. Nel silenzio delle pietre e nello splendore dell’arte, essa è portatrice di molteplici messaggi: per chi crede è un edificio materiale in cui si rende visibile quell’edificio spirituale che è la Chiesa, una realtà concreta fatta di tutti i battezzati radunati intorno al Vescovo; per i non credenti è un riferimento alla cultura e alla storia; per il turista, per l’esteta e per lo storico un luogo la cui visita offre sempre scoperte ed emozioni; per lo Stato e i suoi organi un monumento unico da conservare e un patrimonio artistico da valorizzare.
La vocazione di una Cattedrale, però, non è quella di essere un museo di opere d’arte o di custodire un tesoro, né di essere una meta turistica o una prestigiosa sala di concerti.
Qui si trova l’altare dove il Vescovo celebra con il suo presbiterio i divini ministeri e rende manifesta e operante l’unità della Chiesa particolare; qui si trova l’ambone, mensa della Parola; qui si trova la cattedra, dalla quale l’unico Maestro parla attraverso la voce dei Vescovi; qui, dal fonte battesimale innumerevoli nuovi figli sono nati nello Spirito Santo, qui sono stati confermati nella fede attraverso l’ascolto della Parola, qui si sono nutriti dell’Eucaristia, qui hanno esperimentato la carezza materna della Madre del Signore venerata nella sua Santissima Icone, qui si sono posti alla scuola del giovane martire Ponziano. In questa basilica secolare essi sono cresciuti come figli di Dio fino a scoprire di essere il suo vero tempio, abitato dallo Spirito Santo e unito a Cristo, nel quale tutti adoriamo il Padre in spirito e verità (cf Gv 4, 24).
Evidentemente né luoghi né tempi possono “sequestrare” Colui che è spirito, ma luoghi e tempi sono segni di ciò che è oltre, simboli di ciò che è altro, finestre aperte sull’orizzonte dell’invisibile. In questo senso la Cattedrale è il cuore dove è dato sentire il palpito di Colui che parla e chiama, si dona e, sempre e soprattutto, ama. Tuttavia, uno splendido edificio non sarà sufficiente per farne la casa di Dio con gli uomini; non basta offrirGli la meraviglia delle strutture architettoniche se a queste non corrisponde la meraviglia di una comunità che ascolta la Parola e la mette in pratica (cf Mt 7, 21-27; Lc 11, 27-28). Solo una Chiesa che nello scorrere dei giorni viva appassionatamente la ricerca sincera di ciò che è vero, buono e giusto ai suoi occhi potrà avere il Signore vicino. Come
Proprio per tale motivo abbiamo voluto, iniziando questo anno giubilare per l’825.mo anniversario della dedicazione della nostra bella Cattedrale, provare a “leggere” le opere preziose che custodisce e “ascoltare” i messaggi dei quali è portatrice, perché tutta questa ricchezza diventi sempre più patrimonio prezioso dei cristiani e di tutti gli uomini e donne di buona volontà che sono a Spoleto-Norcia. Se è vero che, come dice il Piccolo Principe, «non si vede bene che con il cuore; l’essenziale è invisibile agli occhi», le pagine che seguono, composte con il contributo generoso di alcuni amici, vogliono accompagnare un percorso che introduca il lettore a scrutare i contenuti nascosti delle opere d’arte e a cogliere i messaggi che l’esistenza stessa della Cattedrale ripropone con la sua bellezza e maestosità, per farla diventare sorgente di ispirazione capace di rischiarare la strada di ogni giorno.
+ Renato Boccardo
Arcivescovo di Spoleto-Norcia
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la storia
1198: la Cattedrale viene consacrata da
Papa Innocenzo III.